NOTA INVIATA AL MINISTRO BIANCHI SULLA GESTIONE DEL RECLUTAMENTO

Oggetto: Gestione delle Graduatorie ad esaurimento – GAE – e delle Graduatorie Provinciali Supplenze – GPS – ai fini del conferimento delle nomine a tempo determinato personale docente – Graduatorie di istituto personale docente e ATA

Preg. Ministro,

Nonostante le continue innovazioni – istituzione delle GPS, informatizzazione delle nomine e algoritmi vari – proseguono gli errori, le irregolarità e il caos delle nomine docenti e ATA. Constatiamo con rammarico l’assenza di interventi volti a ripristinare la legittimità delle operazioni di nomina o anche soltanto a fornire indicazioni chiarificatrici agli ATP e alle istituzioni scolastiche.

Assistiamo impotenti ad una ormai consolidata difformità dell’operato dei diversi Uffici Scolastici Regionali, talvolta anche di Ambiti Territoriali Provinciali della stessa regione per quanto concerne le GPS, nonché delle varie istituzioni scolastiche anche della stessa provincia riguardo alle convocazioni da graduatorie di istituto docenti e ATA e alla conseguente verifica e convalida titoli.

La presente nota, pertanto, intende fare il punto su quanto avviene sulla base delle segnalazioni dei lavoratori della scuola.

GAE e GPS

Premesso che la valutazione delle domande del primo biennio di vigenza delle GPS è stata caratterizzata da tanti errori, oltre che dalla consueta difformità nella valutazione dei titoli e finanche dei titoli di accesso, si è comunque registrata una tendenza alla standardizzazione nella valutazione delle domande se paragonata al caos delle graduatorie di istituto. Resta, tuttavia, ancora molto da razionalizzare per evitare interpretazioni arbitrarie e difformi.

Riguardo alle nomine informatizzate di quest’anno, oltre la tempistica decisamente inadeguata, riguardo agli esiti, segnaliamo quanto segue.

Relativamente al completamento orario per quei docenti che hanno ottenuto incarico da GPS su spezzone in assenza di cattedre intere disponibili, alcuni uffici scolastici rifiutano di applicare le norme contenute nel Regolamento che disciplina il conferimento delle supplenze – D.M. 13.6.2007 richiamato anche dall’O.M. 60/2020 – che, in maniera chiara, prevede anche il frazionamento delle disponibilità di posto intero per consentire il dovuto completamento d’orario all’aspirante che ha ottenuto nel primo turno di nomine uno spezzone orario.

Molti docenti, inoltre, segnalano di essere stati comunque “saltati” anche per nomine su spezzone eventualmente “compatibile” da altra classe di concorso o da graduatoria del sostegno o da incrociata.

Infine, molti aspiranti non hanno ricevuto via mail l’avviso della nomina ottenuta per procedura automatica nei vari turni che si sono susseguiti. Di conseguenza, chi non ha monitorato anche più volte al giorno il sito del relativo ATP non è venuto a conoscenza di essere stato nominato.

GRADUATORIE DI ISTITUTO DOCENTI

Non si risolve l’annosa questione della mancanza di trasparenza, che impedisce agli interessati di conoscere in itinere lo stato dell’arte delle nomine (punteggio ultimo nominato per la specifica classe di concorso o posto) in quanto pochi istituti pubblicano tempestivamente le nomine effettuate, creando un notevole vulnus in materia di trasparenza e legittimità dell’attività della Pubblica Amministrazione.

Da quest’anno, inoltre, con la nuova applicazione predisposta per le scuole per l’invio agli interessati del preavviso di nomina al fine di acquisirne la disponibilità, le cose sono anche peggiorate. In molti casi la nuova procedura informatica non ha funzionato e le disponibilità non sono state tutte “visibili” dalle scuole che hanno proceduto con le nomine “scavalcando” coloro che erano nelle prime posizioni della graduatoria convocata.

Di fronte alle segnalazioni degli interessati non tutti gli istituti hanno reagito allo stesso modo: alcune scuole hanno annullato e rifatto la convocazione, oppure revocato e rifatto il contratto all’aspirante che ne aveva diritto, altre hanno rifiutato di procedere in quanto non avevano “prova” che l’aspirante avesse correttamente proceduto a dare la propria disponibilità.

A chi attribuire la responsabilità di questa grave casistica che ha visto docenti aventi titolo alla nomina scavalcati da altri con minor punteggio?

Come mai, gli uffici scolastici provinciali, cui è stata pur sottoposta la situazione non intervengono a coordinare e standardizzare il comportamento delle scuole in questi casi?

L’errore prevedibile, e quindi evitabile, è stato determinato dal fatto che il SIDI per questa procedura di nomina non prevede alcun riscontro, nessun messaggio o ricevuta di inoltro conservata in archivio o trasmessa direttamente all’aspirante via mail.

VALUTAZIONE DELLE DOMANDE E CONVALIDA DEL PUNTEGGIO

Si riscontra al riguardo una grave difformità con conseguenze disastrose.

Le scuole che sono state delegate dagli uffici scolastici alla valutazione delle domande a inizio vigenza delle GPS, ossia lo scorso anno, non hanno valutato allo stesso modo i titoli. Inoltre, riguardo alla verifica dei titoli dichiarati in domanda, procedura di competenza della prima scuola di servizio, sia l’anno scorso che quest’anno si registra un vero caos. Molti istituti hanno ritenuto errata la valutazione delle scuole delegate, entrando nel merito e non limitandosi ad acclarare la veridicità dei titoli posseduti.

Inoltre, la valutazione è stata fatta in alcuni casi a distanza di mesi dall’assunzione in servizio, per cui alcuni lavoratori si sono visti rescindere il contratto anche a primavera perdendo il diritto alla valutazione del servizio svolto, quando avrebbero potuto ottenere un incarico con il giusto punteggio qualora la convalida fosse stata fatta tempestivamente.

Alcuni supplenti, infine, si sono visti quest’anno chiedere nuovamente i titoli dichiarati perché le scuole in cui hanno prestato servizio l’anno scorso non hanno proceduto alla convalida o perché le nuove scuole di servizio ritengono che la convalida non sia stata fatta correttamente. Questo modo di procedere è molto scorretto e pericoloso in quanto mette i precari nella paradossale situazione di non essere mai certi del punteggio attribuito e, quindi, della validità del servizio svolto sulla base di quel punteggio

Le conseguenze di questo malfunzionamento della macchina amministrativa per i lavoratori sono evidenti.

PERSONALE ATA

Nel caso del personale ATA, la mancata razionalizzazione delle tabelle titoli e la mancata centralizzazione delle nomine sul modello delle GPS docenti, ha peggiorato ulteriormente la situazione, sia riguardo alla possibilità per gli aspiranti della III fascia di conoscere la situazione delle nomine in tempo reale, sia per la difformità della valutazione e del controllo titoli al momento dell’attribuzione dell’incarico. In occasione delle convocazioni da III fascia, varie scuole hanno ritenuto errata la valutazione dei titoli e il conseguente punteggio attribuito dalla scuola capofila, e sono state costrette a rifare più volte le convocazioni.

Dato quanto sopra descritto, come si può pretendere che il personale della scuola svolga il proprio lavoro con professionalità e serenità quando l’amministrazione continua a lavorare in questo modo approssimativo e ad essere sorda a tutte le segnalazioni di irregolarità e malfunzionamento?

Come si può scaricare tutto il lavoro di controllo e rettifica sulle segreterie scolastiche, da sempre sotto organico e senza un minimo di formazione per la varietà e la mole degli adempimenti di competenza, e con il personale più sottopagato di tutta la pubblica amministrazione?

Qual è il ruolo degli uffici scolastici regionali e provinciali in tutto questo? Dovrebbero vigilare, supportare e intervenire quando necessario, oppure fare da intermediari con il Ministero quando i problemi sono diffusi e non si riesce a trovare la soluzione.

Non dimentichiamo, infine, che gli uffici scolastici non hanno un organico proprio, ma si tratta di personale scolastico distaccato, in alcune regioni/province in base a criteri e bandi mai pubblicati ma su informale segnalazione anche delle organizzazioni sindacali.

Sig. Ministro, non si può giustificare quanto avviene in base ad una presunta “autonomia” delle istituzioni scolastiche, in quanto per autonomia non può intendersi “anarchia”.

Una storia infinita di irregolarità, malfunzionamenti e mancanza di trasparenza, le cui conseguenze gravano esclusivamente sui lavoratori e sulla legittimità dell’attività amministrativa posta in essere dagli uffici scolastici regionali (con le articolazioni provinciali) e dalle scuole (proprio per l’assenza di coordinamento che il legislatore ha assegnato al Ministero e alle Direzione Scolastiche Regionali)

Ci auguriamo e auspichiamo un suo deciso intervento, disponibili anche ad essere ricevuti, per meglio illustrare quanto giornalmente ci viene segnalato e che ci vede troppo spesso impotenti a risolvere situazioni che in alcuni casi si potrebbero definire kafkiane.

Con l’occasione, ringraziamo per l’attenzione che vorrà riservare e porgiamo distinti saluti.

IL COORDINATORE REGIONALE PUGLIA
Giuseppe De Sabato

IL COORDINATORE REGIONALE MOLISE
Sara Angelone

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