ELEZIONI RSU ED EMERGENZA PANDEMICA: LA UIL FA SALTARE TUTTO E NON CONSENTE IL RINVIO DELLE ELEZIONI

Si è concluso con un nulla di fatto il ciclo di riunioni presso l’Aran mirato ad un differimento della data per il rinnovo delle RSU a causa del permanere dell’emergenza sanitaria che rende oggettivamente molto difficile, se non impossibile, l’avvio delle procedure elettorali (raccolta delle firme, presentazione delle liste, costituzione delle Commissioni elettorali), previste a partire dal 1° febbraio 2022.

In assenza di una specifica previsione normativa che consenta il rinvio della data delle elezioni, l’unica strada percorribile in sede negoziale era quella di un differimento di tale data e un conseguente slittamento in avanti di tutte le connesse fasi procedurali, che si muovesse nell’ambito della proroga delle attuali RSU fino ai 50 giorni successivi al 7 aprile 2022.

Non c’è ovviamente certezza che le elezioni possano svolgersi in quel lasso temporale considerato l’andamento della curva pandemica, per cui come CSE avevamo proposto che a metà febbraio 2022 le parti si incontrassero nuovamente per verificare l’andamento epidemiologico ed eventualmente, preso atto dell’impossibilità di utilizzare gli strumenti pattizi per avviare le procedure elettorali in modo sicuro e partecipato, avrebbero chiesto unitariamente un provvedimento normativo per spostare le elezioni a fine 2022.

Questa nostra proposta avrebbe consentito di modificare sin da il calendario vigente, spostando di almeno un mese la data di avvio delle procedure per il rinnovo, per poi verificare la situazione a febbraio e decidere per un eventuale ulteriore differimento. Una posizione, la nostra, assolutamente pragmatica, che parte dalla considerazione che nell’attuale fase politica, tutta impegnata nelle elezioni per il nuovo Presidente della Repubblica, difficilmente avremmo avuto in tempo utile (prima del 31 gennaio 2022) un provvedimento normativo di rinvio, anche per le differenti posizioni espresse al tavolo dalle diverse Confederazioni rispetto ad un rinvio a fine 2022 o a inizio 2023.

Purtroppo, nonostante un lungo lavoro di mediazione, alla fine la UIL si è dichiarata indisponibile alla firma del Protocollo di rinvio, condizione questa che ha portato alla mancata definizione dell’accordo, dal momento che per modificare per via negoziale il calendario, è necessaria la firma di tutte le Confederazioni che il 7 dicembre 2021 avevano siglato quello vigente.

Di conseguenza, restano al momento confermate tutte le date originariamente previste dal calendario predisposto a inizio dicembre 2021 e, di conseguenza, si rende necessario  avviare tutte le procedure elettorali in una situazione in cui: gli Uffici sono quasi deserti, in molti settori addirittura chiusi; se l’accesso non è vietato è comunque contingentato; non è possibile utilizzare gli strumenti telematici per la presentazione delle liste in quanto il nuovo regolamento elettorale, definito in Aran lo scorso 16 novembre, non è vigente perché  ancora in fase di certificazione. 

Come CSE riteniamo che il rinnovo delle RSU sia un momento importante di partecipazione, di democrazia sindacale, di verifica della rappresentatività e dell’azione del sindacato e che quindi il diritto di voto andrebbe garantito, come andrebbe garantita la possibilità di candidarsi in sicurezza.

Qualora non si riuscisse ad ottenere un rinvio, nonostante la situazione di emergenza straordinaria, faremo comunque del nostro meglio per assicurare la presenza delle nostre liste in tutte le Amministrazioni.

Resta evidente comunque che la responsabilità di un percorso elettorale viziato da tali difficoltà ricadrebbe interamente su chi ha scelto di non sottoscrivere il nuovo calendario. 

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