LEGGE DI BILANCIO 2023: SI RIAPRONO I TERMINI PER IL PENSIONAMENTO DEL PERSONALE DELLA SCUOLA

La legge di bilancio 2023  ha previsto nuove regole e opzioni per accedere al pensionamento anticipato, introducendo nuove formule in sostituzione di altre in scadenza. La nuova Quota 103 replica, con modificazioni, la Quota 100 e 102 e somo altresì modificati i requisiti per gli altri strumenti di flessibilità in uscita, con l’Opzione Donna riveduta e corretta.

Nel 2024 ci potrà essere una sostanziale riforma delle pensioni che potrebbe portare a  nuovi requisiti e opzioni per lasciare prima il lavoro.

Premesso quanto sopra, vediamo, alla luce delle legge finanziaria, e in attesa che il Ministero dell’Istruzione riapra i termini per produrre domanda di collocamento a riposo in base alle nuove norme, i requisiti e le possibilità offerte per anticipare il collocamento a riposo e cosa produce, sul piano economico, l’accesso anticipato.

La nuova condizione di flessibilità in uscita prevede  entro il 31 dicembre 2023 il raggiungimento di condizioni previdenziali certamente più gravose rispetto alle soluzioni viste fino ad ora, ma un’anzianità anagrafica inferiore rispetto alle versioni precedenti di Quota 100 e Quota 102.

La legge di Bilancio 2023 (legge n. 197 del 29 dicembre 2022) stabilisce nel suo testo la pensione anticipata agevolata cd. Quota 103.

Con un’età minima fissata a 62 anni di età, saranno interessati unicamente i cittadini nati fra il 1960 e il 1961, dunque, i cittadini che hanno 62 o 63 anni. 

Ricordiamo, infatti, che le fasce più di età elevate sono già uscite con Quota 100, ossia i nati nel 1959 con 62 anni nel 2021. Le fasce più giovani, però, saranno bloccate.

Questa misura va a sostituire Quota 100 e Quota 102. Si tratta di una pensione anticipata con requisiti derogati rispetto alla tradizionale legge Fornero che prevede  67 anni di età e 20 anni di contribuzione per la pensione di vecchiaia, 42 anni e 10 mesi di contributi, un anno in meno per le donne, per la pensione anticipata.

I requisiti necessari per poter accedere sono: 41 anni di contributi,  da raggiungere entro il 31 dicembre 2023, combinati con l’età anagrafica di 62 anni.

Riepilogando, possono beneficiare di Quota 103 i nati entro il 1961 iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria, o alle forme esclusive e sostitutive della medesima, come pure alla gestione Separata INPS, purché  raggiungano 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023.

Va specificato che il requisito dei 41 anni di contributi può essere ottenuto anche accumulando i contributi delle diverse gestioni.

Ovviamente, anche il personale docente e Ata del comparto scuola può accedere a tale forma di cessazione dal servizio, per cui il Ministero dovrà emanare uno specifico provvedimento attraverso cui si riaprono i termini di presentazione della domanda anticipata di collocamento a riposo per anzianità.

La particolarità di tale possibilità prevista dalla legge finanziaria ha, però, un aspetto negativo legato all’ammontare della pensione “Quota 103”: infatti, il trattamento pensionistico lordo  non può superare 5 volte il trattamento minimo previsto dalla legislazione vigente. 

La pensione anticipata con quota 103 – 41 anni di contributi e 62 di età – non potrà avere quindi un importo superiore dell’assegno di circa 2600 euro (solo per il 2023).

Come per Quota 100 e Quota 102, anche per quota 103  non è possibile ottenere la pensione appena maturati i requisiti, ma è necessario un periodo di attesa, le cosiddette finestre per produrre la domanda. 

Questo sistema vale per tutte le altre categorie di dipendenti eccetto ch per il personale della scuola. Ad esempio: se i requisiti di Quota 103 sono maturati al 31 dicembre 2022, la finestra di attesa per il settore privato si apre il 1° aprile 2023, mentre sarà il 1° agosto 2023 se dipendenti pubblici.

Invece per il comparto scuola e AFAM si applica la cosiddetta finestra unica annuale che prevede una data unica di uscita dal lavoro previa richiesta tramite domanda di cessazione dal servizio entro le date stabilite.

C’è un’unica possibilità di uscita che è il 1° settembre di ogni anno, perché per gli insegnanti la cessazione dal servizio e la decorrenza della pensione ha effetto dalla data di inizio dell’anno scolastico, se il pensionando matura i requisiti richiesti durante tutto l’anno 2023.

Anche per quest’anno si potrà, dunque, andare in pensione a settembre senza aspettare alcuna finestra temporale e maturando i requisiti di Quota 103 in qualunque periodo dell’anno. Occorre soltanto che il Ministero fissi il termine di presentazione della domanda (si parla di un termine previsto per il 28 febbraio 2023).

Si può accedere a Quota 103 se si  perfezionano le condizioni richieste entro il 31 dicembre 2023, e si potrà chiedere l’accesso anche se il periodo di finestra temporale ricada nel 2024, anche nel 2025 e oltre.

In sintesi i requisiti per Quota 103, una volta maturati, restano fermi e l’uscita con tale quota può essere richiesta in qualsiasi momento, anche se dovesse venir meno la possibilità di avvalersi della prestazione previdenziale.

L’Ape sociale è stata prorogata: si tratta di una misura introdotta dalla legge di bilancio 2017, che prevede l’anticipo pensionistico riservato a determinate categorie di lavoratori, in possesso di determinati requisiti contributivi e prossimi alla pensione. 

Per aver diritto all’Ape sociale nel 2023 occorre:
• aver compiuto i 63 anni di età;
• aver maturato almeno 30 anni di anzianità contributiva;
• aver cessato l’attività lavorativa sia come dipendente che come autonomo o parasubordinato in Italia o all’estero.

Anche Opzione donna, misura che anticipa la pensione delle lavoratrici al verificarsi di date condizioni, è stata prorogata per il 2023 ma, rispetto al recente passato, ha subito delle modifiche sostanziali:

• per accedervi è necessario che le lavoratrici abbiano compiuto 60 anni di età e non più 58 come in passato;
• resta fermo il requisito dell’anzianità contributiva, che deve essere pari a 35 anni;

• le madri con un figlio hanno la possibilità di anticipare la richiesta della pensione di un anno, mentre quelle con due o più figli possono anticiparla di due anni.

Per consulenza sui requisiti per l’accesso alla pensione, rivolgersi al patronato INPAS. Trovate i contatti in coda alla homepage del sito.

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