LA VERITA’ SUGLI ARRETRATI DEL CONTRATTO: PERCHE’ IMPORTI DIVERSI DA QUELLI PREVISTI

Al momento della corresponsione degli arretrati a fine dicembre, la quasi totalità del personale della scuola si è trovata con importi diversi da quelli “pubblicizzati” dalle sigle sindacali che avevano firmato il contratto (CGIL-CISL-UI-SNALS-GILDA-ANIEF) e dallo stesso Governo.

Costoro non avevano fatto il conto con le ritenute previdenziali ed erariali, quest’ultime, poi, tassate in maniera diversa.

Su NOI PA compare l’importo netto già detassato dalla contribuzione previdenziale: sugli arretrati gravano ritenute previdenziali per circa 1/3 sul compenso lordo stato. Su questa quota del 33%, il 25% è a carico dello stato e l’6% a carico del contribuente.

Ma la sorpresa maggiore è data dalla tassazione erariale. Infatti,  gli arretrati vengono  tassati  in modo progressivo, la componente relativa agli anni precedenti 2019, 2020 e 2021 rappresenta il quasi 55% degli arretrati mentre la restante parte, e cioè  il 45%, riguarda il 2022.

Mentre gli arretrati degli anni precedenti sono tassati ad aliquota media, in genere oscillante fra il 20% e il 24%,  gli arretrati per l’anno corrente sono tassati con l’aliquota massima che, nella stragrande maggioranza dei casi del personale della scuola, è del 35%!!!

Ma non finisce ancora qui perchè pare che anche coloro i quali non raggiungono in base all’imponibile tale aliquota, si sono visti tassati gli arretrati del 2022 al 35% .

A questo punto ci si chiede se non fosse stato meglio pagare tutti gli arretrati nel 2023, in modo che la tassazione sarebbe stata fatta con l’aliquota media.

C’è solo da sperare in un conguaglio o che con la dichiarazione dei redditi si ottenga  il rimborso delle tasse erariali pagate in più sugli arretrati relativi al solo 2022.

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