Soltanto la CISL firma il contratto collettivo nazionale integrativo che dovrebbe disciplinare le operazioni di trasferimento per l’a.s. 2022/2023 e per i successivi due anni scolastici
La CISL si è piegata “ben volentieri” al volere del Ministro Bianchi, avallando scelte e decisioni unilaterali che sviliscono ed eludono la contrattazione su norme che riguardano la difesa dei diritti dei lavoratori, rendendo vano ogni tentativo di modifica del precedente contratto che “immobilizzava” il personale docente ed ATA con vincoli triennali e quinquennali di permanenza nella sede ottenuta come nomina in ruolo o per trasferimento.
Dalla lettura del testo emerge chiaramente la volontà del Ministro di non superare i vincoli che in questi anni stanno danneggiando tutto il personale scolastico.
La semplice previsione di un vincolo per un solo anno determina una profonda disparità all’interno della categoria, discriminando in relazione ai diversi anni scolastici di assunzione.
Di conseguenza ci sarà una parte del personale docente per il quale il vincolo di permanenza sulla sede cesserà dal corrente anno scolastico e una parte che vede protrarsi il vincolo anche negli anni successivi.
Ancora più grave la previsione di un vincolo triennale per tutti i docenti già di ruolo che presentano e ottengono una qualsiasi sede indicata nella domanda di mobilità.
Una scelta inaccettabile ma che tuttavia non ci sorprende. E’ evidente che le parole di apprezzamento del Ministro per il sovraccarico di lavoro sostenuto dal personale della scuola in questi due anni di pandemia come poche altre categorie di lavoratori, erano mere esternazioni di circostanza, data la previsione dell’obbligo vaccinale prima, il caos della didattica mista per accontentare i soliti fautori della scuola aperta a tutti i costi e l’ennesimo vergognosa ipotesi di “contratto” sulla mobilità delle ultime ore.
Altrettanto imbarazzante il comportamento della CISL che rompe il fronte sindacale e firma “spudoratamente” il contratto, venendo meno al ruolo di tutela dei diritti dei lavoratori.
Si conferma quanto la FLP SCUOLA ha sempre sostenuto circa la scarsa incisività dell’azione sindacale nella scuola.
Occorre denunciare con forza e chiarezza questo ennesimo contratto offensivo e lesivo dei diritti di un personale costantemente bistrattato, oltre che sottopagato.
Nello specifico apportare al testo contrattuale le seguenti modifiche:
una generale abolizione del vincolo di permanenza sulla sede e/o provincia ottenuta sia per nomina in ruolo che per trasferimento negli anni precedenti. Questo eliminerebbe tutte le discriminazioni, mettendo tutto il personale nella stessa posizione giuridica;
per il personale docente il vincolo può essere accettato solo qualora la sede scolastica richiesta sia stata indicata con codice analitico a decorrere dalle operazioni di mobilità 2022/2023, con le dovute eccezioni per il personale in possesso delle precedenze ex legge 104 o trasferito d’ufficio;
la cancellazione del vincolo triennale per i DSGA assunti in questi ultimi anni, che sta creando ulteriori disparità di trattamento poiché introduce elementi di differenziazione all’interno del personale scolastico;
un accordo per il personale ATA, in particolare per quello stabilizzato, che chiarisca la titolarità sulla sede, la valutazione del servizio pregresso e preveda l’ampliamento dell’organico dei collaboratori scolastici;
la possibilità di poter correggere eventuali errori compiuti all’atto della compilazione della domanda in tempi ristretti, data la complessità delle norme che regolano i trasferimenti e l’ormai consolidato cattivo funzionamento del sistema informativo del ministero;
prevedere almeno 20 giorni per la presentazione della domanda di mobilità
fornire chiarimenti in ordine alle norme che disciplinano le precedenze previste per la Legge 104, rispettare le disposizioni di una legge nazionale valida per i lavoratori di tutti i settori e che soltanto nel comparto scuola viene sistematicamente soggetta a limitazioni (un esempio per tutti, il non riconoscimento della precedenza per l’assistenza ai genitori nei trasferimenti interprovinciali)