Durante il primo incontro tenutosi nella giornata di ieri con le cosiddette OO.SS. rappresentative per presentare una prima bozza della nuova ordinanza ministeriale che dovrebbe disciplinare l’aggiornamento e le nuove inclusioni nelle GPS , il Ministero dell’Istruzione ha fatto comunque presente che i tempi di definizione del nuovo regolamento non sono compatibili con l’esigenza di procedere all’aggiornamento
La bozza della nuova ordinanza, che andrebbe a disciplinare, quindi, le graduatorie provinciale valide per il triennio 2022/2025, prevede alcune novità di rilievo:
- Prima di tutto il rinvio all’a.s. 2023/24 dell’aggiornamento (e dei possibili nuovi inserimenti) delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) e delle connesse Graduatorie di Istituto di II e III fascia con validità triennale, in sostanza un anno di vuoto e poi due anni dal 2023 al 2025.
- Il Ministero intenderebbe eliminare la possibilità dal 2023/2024, per i docenti in possesso del diploma magistrale ante 2001/2002, di produrre domanda per cui la seconda fascia per la scuola primaria e dell’infanzia sarebbe costituita dai soli laureati in Scienze della Formazione Primaria;
- Conferma, a partire dall’a.s. 2022/23, della procedura esclusivamente online per il conferimento delle supplenze al 31/8 e 30/6 dalle Graduatorie ad Esaurimento e da quelle Provinciali;
- Previsione di nuove disposizioni per regolare gli effetti relativi alle rinunce e agli abbandoni del servizio, già a partire dall’a. s. 2022/23, in cui è anche prevista la cancellazione dalle relative graduatorie per tutto il periodo di vigenza delle stesse;
- Ripristino per la scuola secondaria già dall’ a. s. 2022/23, della possibilità per il supplente di partecipare all’assegnazione degli spezzoni pari o inferiori alle 6 ore nella scuola in cui è già in servizio.
- Per i candidati che hanno ottenuto l’incarico per il corrente anno con contestuale controllo dei titoli dichiarati non si procede a un nuovo controllo in quanti gli stessi docenti inserirebbero nella nuova graduatoria solo i titoli conseguiti successivamente alla data di scadenza della domanda di inclusione nelle graduatorie 2020/2022;
- Anche i candidati che non hanno ottenuto alcun incarico dichiareranno solo i nuovi titoli conseguiti;
- Solo in seguito al conferimento dell’incarico, per quest’ultimi, si procede alla verifica di tutti i titoli prodotti dal 2020.
- Resta confermata la prima fascia per coloro che sono abilitati e la seconda per i laureati (ossia seconda e terza GPS)
- Gli aspiranti sarebbero obbligati a dichiarare di essere disponibili sia ad ottenere incarichi annuali che supplenze temporanee; a tal fine indicheranno 20 scuole per le supplenze temporanee.
Il ritardo con cui sta procedendo l’Amministrazione scolastica determinerà sicuramente, qualora fosse sventato il tentativo di rinviare la possibilità di nuovo inserimento e/o aggiornamento, la pubblicazione della nuova ordinanza non prima del mese di aprile, con ovvie ripercussioni sulla data di pubblicazione delle stesse graduatorie.
Il rinvio della pubblicazione non solo impedisce a tantissimi docenti di poter cambiare provincia ma blocca anche tutti coloro che, dal 2020, hanno conseguito la laurea e non possono inserirsi in graduatoria, obbligandoli a proseguire con le MAD.
Inoltre, con l’emanazione dell’ordinanza di aggiornamento della GAE (non è previsto nuovo inserimento) le due procedure continuerebbero ad essere disallineate.
Il Ministero tace sugli interventi da effettuare per correggere tutti gli errori fatti quest’anno con l’adozione dell’algoritmo impazzito (di renziana memoria) che ha determinato un considerevole contenzioso e gravi danni ai docenti in possesso di maggior punteggio, paragonabili ai gravi danni derivanti dal controllo dei titoli effettuato tutt’altro che tempestivamente dalle scuole di servizio.
Non è assolutamente condivisibile la volontà del Ministero di penalizzare chi rifiuta la supplenza con la cancellazione dalla graduatoria: una decisione limitativa dei diritti del personale ed ingiustificata sul piano etico e giuridico.
Viceversa, andrebbero disciplinate le modalità di conferimento delle supplenze relativamente ai casi in cui, non avendo indicato una sede scolastica per il conferimento delle supplenze annuali, si è considerati rinunciatari per i successivi turni di nomina: un sistema assurdo che penalizza gli aspiranti, soprattutto coloro che occupano un posto utile in graduatoria o che sono inseriti in tante graduatorie (penalizzazione dei più titolati).
Ci risiamo, questa modifica continua di regolamenti e procedure a chi giova?
Nel 2020 abbiamo sperimentato il caos in soli 15 giorni e a soli 15 giorni dall’apertura della scuola, con errori di ogni genere e ricadute disastrose sulla vita lavorativa dei docenti. Ad agosto 2021, altro caos sempre in una manciata di giorni, con l’inserimento delle domande che poteva durare notti intere.
Adesso altro giro altra corsa, quando il ministero dovrebbe perfezionare il sistema e non limitarsi ad apportare modifiche di cui non è mai chiaro lo scopo, o a rinviare le procedure perché è perennemente in ritardo e non è in grado di pianificare assolutamente nulla !
È naturale che anche quest’anno non sono ipotizzabili convocazioni in presenza, modalità che del resto non era così razionale ed efficiente come potrebbe apparire al confronto con l’inefficiente algoritmo, ma il sistema va modificato, affinato e, soprattutto, testato avendo sempre come obiettivo la trasparenza e legittimità dell’attività amministrativa e il rispetto dei diritti dei lavoratori.