LINEE GUIDA PER L’ORIENTAMENTO – MINISTRO VALDITARA

Nel giorno antecedente la vigilia di Natale il neo Ministro dell’Istruzione ha firmato il decreto che approva le Linee guida per l’orientamento, riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). 

Il documento pone gli obiettivi da realizzare. In sintesi: 

a) rafforzare il raccordo tra primo e secondo ciclo di istruzione e formazione, per consentire una scelta consapevole e ponderata a studentesse e studenti che valorizzi i loro talenti e le loro potenzialità; 

b) contrastare la dispersione scolastica;

c) favorire l’accesso all’istruzione terziaria. 

Il nuovo orientamento deve garantire un processo di apprendimento e formazione permanente, destinato ad accompagnare un intero progetto di vita. La riforma è stata approvata entro il termine previsto dal PNRR, fissato al 31 dicembre 2022, dopo aver consultato le Organizzazioni sindacali e avendo recepito la quasi totalità delle osservazioni formulate dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI).

Di seguito i punti principali delle Linee guida:

I moduli curriculari di orientamento nella Scuola secondaria
Dall’ a.s. 2023/2024 sono introdotte 30 ore di orientamento nelle Scuole secondarie di I grado e nel il primo biennio delle Secondarie di II grado, anche extracurricolari; 30 ore curricolari nell’ultimo triennio delle Secondarie di II grado. La riforma prevista dal PNRR, che prevedeva 30 ore curricolari soltanto per le classi quarte e quinte della scuola secondaria di Ii grado, viene in tal modo modificata. Le 30 ore possono essere gestite in modo flessibile nel rispetto dell’autonomia scolastica e non devono essere necessariamente ripartite in ore settimanali prestabilite.

E-Portfolio
Ogni modulo di orientamento di almeno 30 ore prevede apprendimenti personalizzati che vengono registrati in un portfolio digitale – E-Portfolio – che integra il percorso scolastico in un quadro unitario, accompagna ragazzi e famiglie nella riflessione e nell’individuazione dei maggiori punti di forza dello studente all’interno del cammino formativo, ne evidenzia le competenze digitali e le conoscenze e le esperienze acquisite.

Docente tutor
Ogni istituzione scolastica e formativa individua i docenti di classe delle Scuole secondarie di I e II grado, chiamati a svolgere la funzione “tutor” di gruppi di studenti, in un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi, svolgendo due attività:

  1. aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-Portfolio personale;
  2. costituirsi “consigliere” delle famiglie, nei momenti di scelta dei percorsi formativi e/o delle prospettive professionali.

La formazione dei docenti
Nei prossimi anni scolastici l’orientamento sarà una priorità strategica della formazione dei docenti di tutti i gradi d’istruzione, nell’anno di prova e in servizio. Per i docenti tutor delle Secondarie di I e II grado sono previste iniziative formative specifiche, anche coordinate da Nuclei di supporto istituiti presso ciascun Ufficio Scolastico Regionale.

Campus formativi
In via sperimentale, saranno attivati “campus formativi”, attraverso reti di coordinamento tra istituzioni scolastiche e formative, che offrano una panoramica completa di tutti i percorsi secondari, per ottimizzare l’accompagnamento personalizzato e i passaggi orizzontali fra percorsi diversi.

Piattaforma digitale unica per l’orientamento
Studenti e famiglie avranno a disposizione una piattaforma digitale contenente: informazioni e dati per una scelta consapevole nel passaggio dal primo al secondo ciclo d’istruzione, sulla base delle competenze chiave e degli interessi prevalenti dello studente; documentazione territoriale e nazionale sull’offerta formativa terziaria (corsi di laurea, ITS Academy, Istituzioni AFAM, ecc.); dati utili per la transizione scuola-lavoro, in relazione alle esigenze dei diversi territori; funzioni per l’utilizzo di E-Portfolio.

Job placement anche per la scuola
In tale contesto viene prevista anche una figura nell’ambito del quadro organizzativo di ogni istituzione scolastica che, sulla base dei dati sulle prospettive occupazionali trasmesse dal MIM, dialoghi con famiglie e studenti nell’ottica di agevolare la prosecuzione del percorso di studi o l’ingresso nel mondo del lavoro, al fine di favorire l’incontro tra le competenze degli studenti e la domanda di lavoro.

Le Risorse
Le scuole possono utilizzare le risorse offerte da piani e programmi nazionali ed europei a titolarità del MIM e da iniziative locali e nazionali promosse da regioni, atenei, enti locali, centri per l’impiego, associazioni datoriali, enti e organizzazioni territoriali.
Il PNRR consente inoltre l’attivazione di molti percorsi e interventi per promuovere l’orientamento nell’ambito di diverse linee di investimento di titolarità del Ministero quali: Nuove competenze e nuovi linguaggi, Interventi per la riduzione dei divari e della dispersione scolastica, Didattica digitale integrata, Sviluppo del sistema di formazione terziaria degli ITS Academy.

Monitoraggio
Viene previsto apposito monitoraggio sull’attuazione delle Linee guida nonché la valutazione del loro impatto. In esito a tali processi si potrà procedere al loro aggiornamento per rafforzarne l’efficacia.

Ancora ore tolto all’apprendimento delle conoscenze, ormai in disuso.  Ancora l’enfasi sulla formazione coatta dei docenti. Ancora un aggravio di lavoro per chi sarà individuato come tutor. Ricordiamo, ancora una volta, che tali figure fondamentali per l’individualizzazione dell’apprendimento, i rapporti con le famiglie, l’orientamento e la dispersione scolastica dovrebbero essere figure aggiuntive e non ruoli aggiunti alla professione docente. Come da anni ne esistono in altri sistemi scolastici. Il tutor, come tanti altri ruoli nella scuola, è una funzione aggiuntiva che non può, quindi, essere imposta. Tuttavia, poiché saranno figure “necessarie”, al pari dei coordinatori di classe e di tante altre funzioni aggiuntive, dovranno essere individuati.

Si resta impantanati nella grottesca situazione che tutta una serie di ruoli e funzioni nella scuola sono necessari al suo funzionamento ma, nello stesso tempo, essendo funzioni aggiuntive pagate con stipendio accessorio, chi deve svolgerle non è obbligato a farlo. 

Ancora portfolio, rendicontazione e monitoraggio (sul modello dell’INVALSI, la cui ricaduta non è ancora chiara a nessuno). Un linguaggio aziendale che sta togliendo alla scuola, agli studenti e a chi dovrebbe “educarli” tempo prezioso. Il tempo lento della semina, della crescita, dello sviluppo della personalità e del pensiero critico-divergente. Del resto lo scopo dichiarato è il Job placement; è il funzionamento dei futuri lavoratori non dei futuri cittadini. 

DECRETO MINISTERIALE ORIENTAMENTO

LINEE GUIDA ORIENTAMENTO

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