Con una nota inviata ai rettori delle Università statali e non statali (escluse le telematiche) già nel mese di gennaio, il Ministero dell’Università ha dato avvio alle procedure per l’organizzazione di un nuovo ciclo di percorsi di specializzazione per le attività di sostegno dedicati ai docenti di ogni ordine e grado per l’anno accademico 2020\2021.Il Ministero dell’economia e finanze, sin dal 2019 ha autorizzato l’indizione per il triennio 2018-2021, di tre cicli del corso di specializzazione, di cui due sono stati già attivati. I posti autorizzati sono sono stati 40 mila posti ed essendo stati banditi 14.224 posti nel IV ciclo e 19.585 per il V ciclo, per il VI ciclo ne resterebbero n. 6.191.
Tenuto conto che i 34 mila nuovi specializzati (oltre ai 6000 del prossimo ciclo e gli idonei che sono in più rispetto ai posti autorizzati) non sono comunque sufficienti a coprire le necessità determinate dai posti di sostegno fra organico di diritto e organico di fatto, potremmo aspettarci anche un eventuale incremento dei posti. In questo caso, tuttavia, il MEF dovrebbe concedere altra autorizzazione al Ministero Istruzione)Con la nota del 23 dicembre 2020, prot. 3668, pervenuta al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, si è richiesto di procedere all’organizzazione di un nuovo ciclo di percorsi di specializzazione per l’anno accademico 2020\2021.
Entro il 10 febbraio 2021 le università hanno già indicato nell’apposita banca dati RAD-SUA-CdS, il massimo potenziale formativo distinto per ogni ordine e grado cioè il numero massimo di corsisti in grado di accogliere.In considerazione dell’elevato numero di idonei del IV ciclo, nell’elaborazione del piano formativo, ogni ateneo deve quindi tener conto di eventuali idonei i quali potranno essere ammessi in soprannumero (cioè senza dover risostenere le prove), presso lo stesso ateneo, salvo motivate deroghe che saranno gestite direttamente dalle istituzioni accademiche interessate.Al riguardo, al fine di garantire una corretta attribuzione dei posti che risulti corrispondente alla reale capacità formativa, sia in termini di requisiti di docenza che di risorse strutturali, le università devono indicare il massimo del potenziale formativo non includendo gli eventuali idonei.
Tutte le richieste delle Università saranno sottoposte a breve al Coreco (Comitato regionale di coordinamento), integrato dai rappresentanti degli Atenei che hanno presentato l’offerta formativa e dal dirigente preposto dell’USR. Il parere positivo del Coreco sarà inserito nella banca dati ed è procedimento necessario per poi consentire al Ministero dell’Università l’emissione dei decreto di assegnazione dei posti da mettere a bando per il VI ciclo cosiddetto “tfa sostegno 2021”.Tenuto conto che il VI ciclo rientra nel decreto autorizzativo del MEF per il triennio 2018/2020, molti si chiedono se dopo questo bando ce ne saranno altri.
Occorre a tal fine sottolineare che i D.lgs 59 e 66 del 2017 hanno previsto, rispettivamente per la scuola secondaria e per la scuola dell’infanzia\primaria, che si proceda a una riforma della procedura di conseguimento della specializzazione sul sostegno, motivo per cui i predetti tre bandi dovrebbero essere gli ultimi in attesa di quella riforma che però non c’è ancora stata. Bisognerà, quindi, attendere almeno altri 30 giorni per vedere la pubblicazione del bando da parte delle Università con eventuale svolgimento della prova preselettiva (covid permettendo) forse nel mese di giugno.