L’atteso incontro svoltosi il 5 ottobre al Ministero dell’Istruzione fra le “cosiddette OO.SS. rappresentative” e il Capo Dipartimento non ha prodotto assolutamente nulla! Ma ormai siamo abituati.
A fronte di nomine mancate, docenti scavalcati, conferimento di nomine a riservisti senza titolo di sostegno, e altre situazioni “al limite della pazzia”, nulla di concreto è stato ottenuto se non impegni del Ministero a vedere, a confrontarsi e a rinviare.
Dalle scarne notizie trapelate nei corridoi di Viale Trastevere (le cosiddette OO.SS. rappresentative ben si guardano dall’emanare una nota ufficiale-forse perché dovrebbero riconoscere “il solito buco nell’acqua”), è emerso che il Ministero dell’Istruzione, si è riservato di pronunciarsi sull’argomento nelle prossime settimane !
Gli uffici provinciali, alle miriadi di ricorsi sul mancato conferimento delle supplenze, rispondono con note cumulative prive “ riscontro omnia” prive dei più elementari presupposti giuridici in quanto generalizzate e generiche.
Anche per quanto attiene alla possibilità per chi è incluso in GPS di poter produrre la MAD, la risposta è stata ancora negativa nonostante le scuole in difficoltà siano a caccia di docenti sul web e per alcune discipline le lezioni ancora non iniziano.
Benché sia un problema che si verifica ogni anno, il Ministero semplicemente lo ignora: ignorandolo, ne nega l’esistenza lasciando i Dirigenti delle scuole scoperte ad arrangiarsi come ogni anno.
Ci chiediamo quali aspiranti docenti, avendone i requisiti non abbiano prodotto domanda di inserimento in GSP in nessuna provincia d’Italia.
Ma ci domandiamo soprattutto perché, docenti in possesso di tutti i titoli di accesso alle GPS (anche abilitati e specializzati) non debbano poter accettare un lavoro fuori provincia, magari firmando una liberatoria, anziché restare ad attendere supplenze brevi mentre le scuole devono convocare da MAD docenti meno titolati, ammesso che ne trovino.
Lasciamo ai lettori la scelta della risposta al consueto dilemma: il Ministero non conosce il disagio delle scuole e del personale precario, oppure non ritiene di doversi occupare dei suoi “amministrati”?